mercoledì 10 ottobre 2012

William Manera – I miei omaggi (Recensione)

Un piccolo genio sta arrivando tra noi comuni mortali? C’è da crederci a sentire questo poetame smaliziato a quattro metri oltre i fili della luce e a dieci dalla nostra immaginazione terra a terra, una quantità accompagnata a qualità che si traduce in un ottimo disco, “I miei omaggi” del cantautore siciliano – ma bolognese d’adozione – William Manera, dischetto dall’assetto piuttosto peculiare, con l’inclinazione a trascendere i generi grazie a uno stile commisto, sarcastico e “racconteurs” a modo proprio, un cantautorato che macina swing, rock’n’roll, blues isoscele, jazzly snodato e tutto quello che occorre per tenere l’ascolto sintonizzato e senza distrazioni di sorta dalla prima all’ultima canzone.


L’artista Manera si guarda intorno, lucida follia che scava tra pregi e difetti del mondo a corto raggio che lo circonda, poetica urbana acida quanto cara alle sensazioni casalinghe, di ballatoio o di quartiere e con in mezzo santi, navigatori, malefatte e donne immaginabili a fare da “farcia” a queste storie Marcovaldesche coloratissime che in fondo ci fanno capire che c’è ancora molto da dire se in circolazione tornano questi “straordinari scribacchini di favole reali” in dischi come questo; la sensazione di essere di fronte ad un debutto importante è forte, qualcosa che ha il sapore acidognolo di un segno duraturo; non sono solo impressioni dentro, ma anche a sangue caldo per via di quegli asterischi lirici che colpiscono al centro delle emozioni, il pianoforte che ricama forte la speranza di un sogno interrotto ma non distrutto In mezzo al mare(dedicata a Falcone e Borsellino), le diseguaglianze calorose nella società dei magnaccioni Libero, Agosto in ufficio il tocco di una tromba da avanspettacolo che ritma Tra le mensola e il muro o il blues/honky che descrive il naso come ricettacolo di tutto ma anche come antenna direzionale di una corporalità sagace e double face Il mio naso, una manciata di canzoni che non sono altro che il manifesto di una personalissima cronaca temporanea messa in circolazione per girare a lungo, per far riflettere, divertire ed arricchire una già tanto povera illusione di vita.


William Manera è un grande equilibrista della parola messa in musica che si nasconde artisticamente dietro uno strampalato mondo originale, non lasciamocelo sfuggire, è materiale prezioso per capire cose e ancora cose.


Voto: ◆◆
Label: Magister Recording Area 

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