giovedì 30 giugno 2011

Atari teenage riot - Is this hyperreal? (Recensione)

Molte attese. Ce li eravamo quasi dimenticati e, pensando a loro e ascoltando le loro canzoni, ci sentivamo di nuovo in un clima come quello degli anni '90, segnato dalle grandi sperimentazioni crossover in tutti i campi, dal rock all'elettronica. Ed è proprio il caso di dire che gli Atari Teenage Riot sono nati all'inizio di questa decade, all'interno di una Berlino segnata da rivoluzioni anti-neonaziste ma soprattutto dalla diffusione del concetto del rave, ai quali Alec Empire e soci erano molto avvezzi. Per descrivere la musica di questa band seminale e fondamentale per gli sviluppi del rumorismo elettronico dei vent'anni successivi dobbiamo contestualizzarla in questo modo. All'inizio degli anni '90, precisamente nel '92, nasce in Germania l'Hardcore, una forma di techno più veloce e pesante, e negli stessi anni un berlinese di nome Alec Empire inventa il Breakcore, genere che successivamente verrà portato avanti e sviluppato da gente come Hypnoskull, Aphex Twin, Venetian Snares...insomma, robetta! Nasce così la storia del Digital Hardcore, un mix tra questi due generi condito da riff metal e screams, rumoristica e mille altre cose, ciò ha fatto sì che nessuno potesse mai pensare di seguirli, e di fatto sono da sempre gli unici veri esponenti del genere. Dopo tre dischi assolutamente fondamentali e alcune raccolte e live, il tutto edito, come questo lavoro, dalla loro label, la DHR (Digital Hardcore recordings), e in seguito alla morte di Carl Crack nel 2000, i nostri entrano in pausa per 10 anni e finalmente, nel 2010, tornano sui palchi e lavorano a un primo nuovo singolo, Activate, che poi è la opener di questo lavoro. La formazione è ora questa : Alec Empire (Alexander Wilke) al programming e voce, Nic Endo folle rumorista giapponese (la follia in persona) programming e voce, e l'mc Cx Kidtronix, che ha rimpiazzato il defunto Crack. Chi sono gli ATR oggi? Sicuramente sono ancora la band più estrema (in tutti i sensi) e innovativa in circolazione, nonostante la loro formula non sia poi così cambiata, anzi, quasi per nulla. La differenza tra ieri e oggi sta unicamente nel fatto che superata la fase della idea-flusso musicale ininterrotto, quello che comunemente viene chiamato "il finire a cazzo" dei primi anni, questo disco si evolve secondo una sua logica, inizia e finisce con una sua logica, ma gli elementi sono praticamente gli stessi. Un Atari, qualche schitarrata, screams, breaks, and so on. Ma parliamo delle tracce. Activate è la ipotetica risposta a Revolution Action del '99, ed è un pezzo veramente geniale e azzeccato, un vero capolavoro elettronico. C'è tutto, rumore logico, rap d'assalto, una drum machine con i giusti tempi, effetti bellissimi, insomma. Se poi è il primo pezzo dopo 10 anni di assenza, ha un valore aggiunto. Segue Blood on my eyes, secondo singolo estratto. Qui cambiamo completamente registro. Canta Nic Endo una canzone di denuncia verso il maltrattamento femminile. Impressionante la sua evoluzione in seguito ai suoi progetti solisti : grande senso della melodia, carica passionale, il tutto in chiave punk rock '77 rivisto alla loro maniera. Black flags è una canzone di protesta contro i fascismi e i nazismi, il testo recita Black flags, are you ready to testify? You have two seconds! Are you ready to testify? Sicuramente non sono mai stati dei cantautori, perchè gli ATR sono prima di tutto una idea che si esprime attraverso una musica fortemente innovativa, e quando c'è tutto questo ben di Dio non ci importa dei cantautorismi. Is this hyperreal? cambia ancora le carte, a dimostrazione della versatilità raggiunta dai nostri, ed è un sipario di rumorismo sperimentale etereo in cui la band si chiede e ci chiede se il mondo in cui viviamo sia un qualcosa di iperrealistico, il famoso concetto che la società, nelle gioie e nei dolori, ha ottenuto dopo pagine su pagine di distopie in forma scritta. Codebreaker ci catapulta nell'electro-punk più becero, ritmi sotenuti, atmosfera '77 geneticamente modificata, un inno Codebreaker! Codebreaker! I've broke the code, the code broke me! Shadow identity cambia ancora pianeta e ci trasferisce nel Riot grrrl che fa a pugni col Garage rock e col Punk '77 (quest'ultimo come sopra). Rearrange your synapses è un pezzo tirato a metà tra Hardcore e Breakcore. Digital decay comincia così : The computer...an extension of the human ed è un altro proclama musicato magistralmente in un mid-tempo, con denuncia del capitalismo e della digitalizzazione come sintomo del controllo informatico tecnocratico. The only slight glimmer of hope propone l'anarchia come unica possibilità di uscire da questa distopia che è la società attuale. The collapse of history chiude il disco con un inno da stadio e rumorismo. Is this hyperreal? C'è da dire che attualmente è difficile trovare qualcosa di questo livello in circolazione. Noi speriamo che gli ATR si rimettano presto a lavoro per preparare un successore, se possibile ancora migliore di questo capolavoro assoluto. Per il sottoscritto disco dell'anno, ma anche di più.

Label : Digital hardcore recordings
Voto : ◆◆◆◆◆ +

1 comments:

teo zini ha detto...

Un album C A P O L A V O R O !!!!

Ottimo sapere che i ragazzi sono ancora in pista !

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